Giovani ricercatori per il futuro dell’Ecologia italiana

XIV Incontro dottorandi e giovani ricercatori dell’Associazione Italiana di Oceanologia e Limnologia (AIOL) e della Società Italiana di Ecologia (SItE)

 

Dal 9 al 11 maggio si è tenuto a Genova il “XIV Incontro dottorandi e giovani ricercatori dell’Associazione Italiana di Oceanologia e Limnologia (AIOL) e della Società Italiana di Ecologia (SItE)”. L’ADI ha avuto l’opportunità di presentare le attività che porta avanti con dedizione da ben 20 anni per tutti i dottorandi e dottori di ricerca italiani. Un sincero ringraziamento va agli organizzatori di questo appuntamento, che rappresenta un momento formativo importante per tutti i futuri ricercatori in ecologia d’Italia, all’Università di Genova per l’ospitalità, ai relatori e a tutti i colleghi intervenuti con preziosi lavori.

Oltre 50 sono stati i partecipanti tra dottorandi e assegnisti, arrivati da tante università d’Italia, che hanno presentato lavori inerenti ai propri progetti di ricerca. Oltre a fornire uno spazio di confronto tra giovani ricercatori che si approcciano per la prima volta alla prassi delle conferenze e dell’esposizione al pubblico accademico, il meeting è anche un momento in cui condividere tematiche, idee, spunti, con tanti colleghi, per costruire scambi proficui, sinergie, future collaborazioni. In questa modalità di confronto collaborativo e costruttivo si ritrova uno degli aspetti interessanti dell’appuntamento, dove i risultati e le attività dell’ADI si sono complementate efficacemente con interventi di altri relatori esterni. L’aumento della borsa di dottorato, la DIS-COLL, la necessità di una riforma del reclutamento accademico e le tante proposte per migliorare le condizioni dei ricercatori nel nostro paese sono complementari al giudizio severo verso il proprio lavoro, alla necessità di mantenere alti standard di qualità e produttività scientifica, che non siano però chiusi esclusivamente nelle metriche e negli algoritmi imposti per l’avanzamento di carriera. Conoscere le “regole del gioco” per poter diventare stabilmente ricercatori e docenti universitari tramite l’Abilitazione Scientifica Nazionale e i concorsi a tempo determinato, ma anche migliorare queste regole e il percorso accademico costruendo una comunità di ricercatori e riconoscendo alla ricerca la sua vocazione più “rivoluzionaria”, spesso trascurata. Mettere a disposizione conoscenze nuove per cambiare sempre in meglio le condizioni della società e del pianeta secondo un approccio sostenibile. La valorizzazione del dottorato di ricerca passa anche da questi momenti, in cui si costruiscono ponti tra i concetti che studiamo e gli aspetti sociali e lavorativi che viviamo quotidianamente.

Durante i tre giorni di convegno ospitati all’interno del Festival del Mare si è discusso molto di sostenibilità e di emergenze ambientali locali e globali. Nei talk e nei poster presentati dai giovani ricercatori sono state affrontate le problematiche dei nostri giorni, prima tra tutte quella delle microplastiche che stanno invadendo oceani e mari artici e le reti alimentari di tantissimi ecosistemi, per poi passare alla gestione e conservazione della biodiversità, alla presentazione di metodologie innovative nello studio della genetica e  all’analisi di modelli e scenari previsionali sull’evoluzione degli ecosistemi e degli habitat marini e terrestri.

Il  meeting dei dottorandi e giovani ricercatori promosso dalla SItE e AIOL rappresenta un’esperienza rara nel mondo dell’accademia italiana, che permette di far emergere le fasi di analisi, studio, ipotesi e test che spesso non sono visibili nella pubblicazione dei risultati finali di una ricerca. Ed è invece proprio in queste fasi si ritrova l’essenza della ricerca, quella in cui si esprime veramente il lavoro e la formazione continua del ricercatore. Un lavoro di cui il mondo non può farne a meno e sul quale bisognerà investire fortemente, per uscire dalle crisi sociali, ambientali ed economiche.