Un anno di Eurodoc: le iniziative di ADI in Europa

Un anno di Eurodoc: le iniziative di ADI in Europa

Il 20 e 21 aprile, all'Università di Tampere in Finlandia, si è svolto l'Annual General Meeting di Eurodoc, nel corso del quale l'associazione ha rinnovato i propri organismi dirigenti.

Da aprile 2017 ADI è entrata a far parte del board direttivo di Eurodoc con un proprio membro, Emanuele Storti (Università Politecnica delle Marche). Alessandro Agostini (Università di Padova) e Giulia Malaguarnera (Università di Catania) hanno inoltre rappresentato ADI come delegati presso Eurodoc. Nel corso dell'Annual General Meeting, Emanuele è stato confermato come membro del board, mentre Giulia è stata designata Social Media Coordinator, e si occuperà di divulgare le iniziative di Eurodoc Attraverso i social media.

Eurodoc è la confederazione europea delle associazioni di dottorandi e giovani ricercatori. Costituita nel 2002 come associazione no-profit con sede a Bruxelles, Eurodoc si pone gli obiettivi di interconnettere le associazioni europee di dottorandi e giovani ricercatori, rappresentarli presso gli stakeholder europei (commissione europea in primis), migliorarne le condizioni lavorative e lottare per i loro diritti. ADI è membro fondatore di Eurodoc e, ad oggi, una delle 30 associazioni che ne fanno parte.

ADI partecipa ad Eurodoc per portare la voce dei dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti e ricercatori precari che lavorano in Italia a livello europeo. Per mezzo di Eurodoc riusciamo ad essere informati rapidamente sulle normative europee sul dottorato e l'università, ed abbiamo occasione di partecipare al dibattito sulle sfide aperte per i giovani ricercatori in Europa.

Nel corso di quest'anno abbiamo portato avanti insieme ad Eurodoc numerose iniziative.

In primo luogo sono stati rafforzati e costruiti nuovi legami con tutti i principali attori europei sui temi dell'università e ricerca, a partire dai funzionari della Commissione Europea, fino ai gruppi di lobby come EUA (European University Association), LERU, Science Europe, EuroScience e molti altri. Partecipando alle iniziative degli stakeholder europei abbiamo così potuto portare il punto di vista di dottorandi e giovani ricercatori nei maggiori dibattiti europei sull'università e sul dottorato. 

A ottobre 2017 i componenti del board di Eurodoc hanno partecipato ad un meeting negli uffici della Commissione Europea, alla Direzione Generale per la Ricerca e l'Innovazione (DG RTD), per parlare dei problemi ancora aperti nell'implementazione della Carta Europea dei Ricercatori, di Open Science, di soluzioni per la ricongiunzione dei contributi previdenziali versati nei diversi paesi europei (programma RESAVER, ancora lontano dall'essere attuato e poco convincente nella sostanza) e di problematiche relative alla salute mentale dei giovani ricercatori. Nell'occasione abbiamo portato all'attenzione della Commissione Europea la situazione dei dottorandi e dei postdoc italiani, contrattualizzati in violazione dei principi della Carta Europea dei Ricercatori.

Su richiesta della Commissione, Eurodoc ha prodotto uno statement sul Programma FP9, con un parere su come dovrebbe essere progettato il prossimo programma quadro di finanziamenti europei. Il documento chiede alla Commissione Europea di concentrare le proprie energie su:

  1. Maggiori opportunità di finanziamento per giovani ricercatori;
  2. Open Science;
  3. Mobilità intersettoriale e valorizzazione del dottorato
  4. Salute mentale dei giovani ricercatori.

Nei prossimi mesi avremo probabilmente l'occasione di affrontare e approfondire ciascuno di questi temi nel dettaglio con la Commissione.

Infine con Eurodoc abbiamo anche prodotto un documento in merito ai principali problemi che devono affrontare i giovani ricercatori in Europa, presentato evento EURAXESS a febbraio ad Eindhoven. Ci auguriamo che il documento possa servire come base per future discussioni sul tema a livello europeo.

Molte sono le iniziative in cantiere nei prossimi mesi: oltre alle numerose iniziative a cui Eurodoc è invitata a partecipare, come ADI proveremo ad approfondire a livello europeo i temi della salute mentale dei giovani ricercatori, e della mobilità intersettoriale (ossia della ricollocazione di dottorandi e ricercatori da università ed enti di ricerca a differenti posizioni lavorative). Su questo tema porteremo la nostra esperienza riguardo alla valorizzazione del titolo di studio, purtroppo ancora carente nel nostro paese. Affronteremo inoltre il tema della research integrity, relativo alle pratiche deontologiche ed ai valori etici necessari nel lavoro di ricerca.

Se avete altri temi che vi stanno a cuore, scriveteci! Potete comunicare con noi tramite la pagina ADI o il gruppo su Facebook, commentando questo articolo (è necessario iscriversi al sito), oppure via mail. Fatevi sentire!

Tags: