Aumento della borsa di dottorato: il MIUR garantisca la sua attuazione per tutti e in tempi brevi

La Legge di Bilancio 2018 ha decretato una grande vittoria per i dottorandi. Dopo quasi dieci anni dall'ultimo aumento, il governo ha infatti deciso di stanziare ben 20 milioni di euro per l’aumento delle borse di dottorato. Questo risultato è frutto del lungo impegno dell’ADI: attraverso lettere ai ministri succedutisi alla guida del MIUR, mozioni approvate dal CNSU e, da ultimo, con la campagna “La Borsa e la Vita”, abbiamo tenuto altissima la pressione sugli organi istituzionali, e siamo riusciti infine a spuntarla. L’aumento della borsa è una misura importantissima, che consentirà di compensare l’erosione della borsa dovuta all’incremento delle aliquote contributive INPS sulla gestione separata, passate in pochi anni dal 27,78% al 33,23%, fino ad arrivare al 34,23% nel 2018. La norma è stata finanziata attingendo in varia misura al fondo per le “Cattedre Natta”, fin da subito criticate da ADI, al Fondo per il Finanziamento delle Attività di Ricerca di Base (FFABR) e al FFO (per la quota residuale di 2 milioni di euro a regime).

 

Le nostre richieste

Perché l’aumento della borsa sia operativo, è necessario ora che il MIUR provveda ad emanare un decreto attuativo, che definisca la quota dell’aumento e la platea dei beneficiari. ADI ha già inoltrato richiesta al Ministero affinché garantisca una rapida promulgazione del decreto. In particolare, chiediamo che l’aumento sia garantito ai dottorandi borsisti di tutti i cicli, che sia garantito il budget aggiuntivo per la mobilità internazionale del 50% per ogni dottorando e che il decreto veda luce entro il mese di gennaio. Da Viale Trastevere ci informano che i tempi “saranno veloci”, ma ADI non cesserà di fare pressione sugli uffici ministeriali finché non sarà nota una data per l’emanazione del decreto e non saranno date precise garanzie in merito alle modalità e ai beneficiari dell’aumento dell’importo minimo delle borse.