Aumentare la borsa, abolire le tasse: il CNSU approva due mozioni ADI sul dottorato

Nel corso della seduta del 15 novembre il CNSU ha approvato all'unanimità due mozioni presentate dall'ADI, in cui si chiede al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di innalzare l'importo minimo della borsa di dottorato e di superare il dottorato senza borsa garantendo la copertura totale dei posti messi a bando. A queste due misure si affianca la richiesta di abolire le tasse di iscrizione per la frequenza ai corsi di dottorato in tutte le università italiane.

Negli ultimi anni le borse di dottorato in Italia, già inferiori rispetto alle remunerazioni dei dottorandi dei paesi dell'Europa del Nord (IV Indagine annuale ADI su Dottorato e Post-Doc, 2014, pp. 67-71), sono ulteriormente diminuite per effetto dell'aumento dell'aliquota contributiva da versare alla gestione separata dell'INPS. L'importo minimo della borsa, inoltre, è inferiore al minimale contributivo fissato dall'INPS (Documento III Congresso Nazionale ADI, 2013, pp. 16-17), pari a 15.548 euro; oltre al danno, si ha così la beffa di vedersi accreditare una contribuzione inferiore all'annualità completa. Obiettivo della prima delle due mozioni approvate in CNSU è quindi quello di aumentare la borsa a 16.300 euro lordi annui.

Le posizioni di dottorato senza borsa hanno registrato, in due soli anni, una contrazione del 21,5%, attestandosi nel 2016 a 1609 unità (VI Indagine Annuale ADI su Dottorato e Post-Doc). Questa drastica diminuzione è il perverso risultato delle "Linee guida per l’accreditamento dei corsi di dottorato" (Nota MIUR 436/2014), che hanno aumentato il tasso di copertura delle posizioni a bando al 75% senza prevedere lo stanziamento di fondi aggiuntivi. Per effetto della contrazione dei posti banditi, il gettito annuo per le università pubbliche proveniente dalle tasse di iscrizione per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca è minore dello 0,06% del Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO) stanziato per le stesse università. Coprire con una borsa di studio tutti i posti a bando ed eliminare la tassazione sul dottorato di ricerca sono dunque misure che comporterebbero un costo molto ridotto per l'erario. E proprio questi sono gli obiettivi della seconda mozione approvata dal CNSU.

Tutte le misure proposte dovranno essere realizzate attraverso un apposito incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario, e non tagliando ulteriormente il numero di posti di dottorato a bando. L’Italia è già agli ultimi posti in Europa per numero di dottorandi ogni 1.000 abitanti, e non può permettersi di rinunciare ad investire sulla formazione delle future generazioni di ricercatori.

"Le due mozioni approvate dal CNSU sono parte della nostra battaglia a favore di tutti i dottorandi. - commenta Matteo Piolatto (ADI), rappresentante dei dottorandi in CNSU - Il nostro obiettivo è quello di garantire una borsa adeguata per tutti i dottorandi, e di migliorare le condizioni in cui vivono e lavorano tutti i colleghi, senza che nessuno sia lasciato indietro."

Già nel 2008 l'ADI ottenne un aumento della borsa fino ai 1000 euro mensili. Le due mozioni saranno ora trasmesse al ministro Giannini, perché possa prenderle in considerazione.