Caso Dell'Aria: No alla sospensione della docente

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Abbiamo appreso con sconcerto e preoccupazione la notizia di questi giorni della sospensione dal servizio di una docente di un istituto superiore di Palermo, Rosa Maria Dell'Aria, ritenuta colpevole di mancata vigilanza perché i suoi alunni hanno preparato un lavoro di gruppo in cui il decreto sicurezza veniva accostato alle leggi razziali (video). Condividiamo la petizione lanciata dall’USB e chiediamo il ritiro immediato della sanzione a carico della professoressa, alla quale vanno tutto il nostro supporto e solidarietà.

Rifiutiamo l’idea che un insegnante possa e debba esercitare un controllo sulle opinioni degli alunni, quando queste vengono espresse nei tempi e modi propri del dibattito civile e nel rispetto dei principi costituzionali. La misura comminata non pare trovare giustificazione se non nella violazione di un dovere siffatto, strumentale a inibire lo sviluppo di un imprescindibile senso critico.

Esso appare intollerabile, ed evoca fantasmi del passato, di un'epoca che credevamo - e vogliamo con vigore continuare a credere - lontana, in cui l'istruzione si mostrava funzionale a giustificare un sistema autoritario.

Mentre assistiamo a ripetuti tentativi di far passare l'idea che frasi razziste e fasciste siano accettabili in nome della libertà di opinione, sentiamo anche una crescente intolleranza verso il dissenso democratico, in particolare verso questi temi. Stride, per esempio il contrasto con il caso del professore di Venezia per il quale non si è avuta altrettanta solerzia.

Ribadiamo ancora una volta il nostro impegno a difesa della libertà di ricerca, che si fonda proprio sulla capacità di analizzare criticamente la realtà. Garantire a tutti i cittadini gli strumenti per allenare tale capacità è il compito più alto assegnato dalla Costituzione alla scuola pubblica.

 
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