Valorizzare il Dottorato nella Scuola: la lettera ADI al MIUR

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Dopo aver depositato un atto di intervento presso la Corte costituzionale sulla legittimità costituzionale dei commi 2, lettera b) e 3 dell’art. 17 del d.lgs. 59/2017 che disciplinano il reclutamento dei docenti della scuola secondaria - e su cui la Corte si esprimerà nei prossimi mesi - e dopo aver presentato le nostre proposte alla Settima Commissione parlamentare, l'ADI ha chiesto al Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e al Sottosegretario Salvatore Giuliano un incontro per discutere delle nostre proposte di valorizzazione del Dottorato nel mondo della Scuola prima che venga indetto il prossimo concorso a cattedra. Pubblichiamo di seguito il testo della lettera.

Ricordiamo, inoltre, che per tutti i dubbi riguardanti le normative attuali, è possibile consultare le guide a cui hanno lavorato i nostri militanti: Le FAQ sul TFA Sostegno e la Guida "Il Dottorato e la Scuola"

 

Il testo della lettera inviata dall'ADI al Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e al Sottosegretario Salvatore Giuliano:

On.le Ministro,

On.le Sottosegretario,

con la presente, mi rivolgo a Lei in qualità di Segretario nazionale di ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia - per chiederLe un incontro presso il Ministero, in modo da sottoporre alla Sua attenzione le nostre proposte sulla valorizzazione del titolo di dottore di ricerca all’interno del sistema scolastico nazionale.

ADI è l’associazione che rappresenta dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori precari in Italia, attiva fin dal 1998 e presente con 35 sedi in tutto il territorio nazionale. Dal 2008 rappresenta tutti i dottorandi in seno a CNSU e CUN, gli organi consultivi del ministero. Da vent’anni lavoriamo per la difesa e l’avanzamento dei diritti di un segmento di primaria rilevanza per l’Università e per l’intero sistema Paese, purtroppo ancora non  adeguatamente valorizzato né all’interno del mondo accademico, né al di fuori di esso. Il dottorato di ricerca rappresenta il massimo grado di istruzione ottenibile in molti Paesi del mondo, compresa l’Italia, e costituisce il primo passo per la formazione di ricercatori e docenti universitari del futuro, nonché un titolo altamente qualificante anche negli ambiti extra-accademici come la scuola e l’impresa. Ad oggi, però, i dottorandi e dottori di ricerca italiani risultano fortemente penalizzati rispetto ai loro colleghi europei sia nel loro percorso universitario che nel riconoscimento del valore del loro titolo al di fuori di esso.

Il progressivo definanziamento che il sistema scolastico nazionale ha subìto negli ultimi anni ha portato alla quasi totale assenza di politiche di reclutamento atte a contrastare l’incessante crescita dei precari all’interno della scuola, tra cui figurano i dottori di ricerca. Questi ultimi non solo hanno alle spalle almeno otto anni di formazione universitaria, ma forniscono anche supporto alle attività di ricerca e didattica in tutti gli atenei e coniugano conoscenze tecniche e approfondite ad una mentalità aperta, basata sulla cooperazione scientifica e umana. Crediamo pertanto che sia strategico per il Paese agevolare, in linea con gli altri paesi dell’Unione Europea, l’ingresso dei dottori di ricerca nel mondo della scuola.

A questo proposito chiediamo di:

1. Attribuire un punteggio significativo al dottorato di ricerca nel concorso per la scuola secondaria.

Come stabilito nell'art.3, comma 6, del D.Lgs. 59/2017, il dottorato sarà tra i titoli valutabili. ADI propone che costituisca almeno il 60% del totale dei punti da attribuire ai titoli.

2. Valutare adeguatamente la didattica universitaria certificata in fase concorsuale.

Oltre al punteggio del servizio scolastico, ADI chiede di inserire anche la valutazione di quello universitario, così come già avviene per le graduatorie d’istituto. Suggeriamo di attribuire un determinato punteggio per ogni contratto di docenza universitaria e di didattica integrativa e/o tutorato.

3. Istituire tabelle di conversione tra dottorati (SSD) e classi di concorso (CdC).

Al fine di istituire un fondamentale raccordo tra l'attività di ricerca e quella di insegnamento, alla stregua di quanto accade per le analoghe corrispondenze tra corsi di laurea e classi di concorso, chiediamo di potervi sottoporre una proposta di tabelle di conversione tra settori-scientifico disciplinari e CdC.

4. Esonerare i dottori di ricerca dalla prima prova scritta di carattere disciplinare per l’accesso al concorso.

Il titolo di dottore di ricerca certifica elevate e approfondite conoscenze disciplinari, oggetto sia della prima prova scritta sia dell’orale. Pertanto l’ADI chiede l’esonero dalla prima prova scritta. L’esonero dalla prima prova in un concorso pubblico per una determinata categoria è già prevista, ad esempio, per l’accesso all’esame di stato di dottore commercialista per i laureati nelle classi di Laurea Specialistica 84/S Scienze economiche aziendali, 64/S Scienze dell’economia, ovvero nelle classi di Laurea Magistrale LM-56 Scienze dell’economia e LM-77 Scienze economiche aziendali che abbiano conseguito un determinato numero di crediti formativi. In particolare, chiediamo che la prima prova di accesso al concorso sia considerata un’idoneità per tutti i concorrenti e che i dottori di ricerca, in virtù del loro titolo, vengano automaticamente ritenuti idonei. Se, in alternativa, la prima prova rimanesse inalterata, chiediamo che i dottori di ricerca, alla luce della loro conoscenza specialistica della materia, vengano esonerati con l’assegnazione del massimo punteggio previsto.

Come ADI auspichiamo di poter avviare il prima possibile un confronto ampio e costruttivo con Lei e il Suo Ministero su tutte le tematiche sollevate.

Certi della Sua sensibilità sulle questioni sopra esposte, Le chiediamo di poterci confrontare con Lei al più presto presso il Ministero.

Distinti saluti,

 

Matteo Piolatto

Segretario ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia

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