Sapienza: un primo passo verso la rappresentanza elettiva

Buone notizie arrivano da Sapienza sull’annosa questione della rappresentanza per dottorandi e assegnisti di ricerca. Con la campagna elettorale di marzo per il rinnovo degli organi centrali, candidando Vasco Avramo nelle lista lista studentesca Link-Studenti Indipendenti e ottenendo il significativo risultato di 204 voti, ADI Roma ha avviato una campagna pubblica sulla necessità dell’istituzione di rappresentanza elettiva in Sapienza, dove ad oggi vige ancora la paradossale situazione della nomina diretta da parte del Rettore di un rappresentante di dottorandi e assegnisti in Senato Accademico.

A seguito delle nostre ripetute richieste, il 7 settembre scorso una delegazione di ADI Roma accompagnata dal senatore accademico Mattia Scandolo ha potuto confrontarsi con il Rettore sul tema. Durante l’incontro, il Rettore ha dichiarato di avere avviato la procedura per la riforma dello Statuto e, come già riportato in un precedente comunicato, di avere già preso atto della necessità di dare a dottorandi e assegnisti una rappresentanza elettiva in Senato accademico. Sebbene il Rettore non si sia voluto sbilanciare sui tempi (comprensibilmente, essendo la modifica dello Statuto un processo molto complesso) ha dichiarato di voler dare un nuovo Statuto a Sapienza entro la fine del suo mandato, che terminerà nel 2020.

“Siamo molto soddisfatti dalle dichiarazioni del Rettore rispetto alla nostra richiesta”, afferma il coordinatore di ADI Roma Dino Biancolini. “La rappresentanza delle fasce più deboli della ricerca italiana è la chiave per avere un’università migliore, sul piano della qualità della vita e della qualità della ricerca, perché significa portare la propria voce, le proprie esigenze e le proprie proposte costruttive nel luogo dove si prendono le decisioni concrete che influenzano le nostre vite. Inoltre, la volontà che tanti dottorandi hanno espresso alle urne non può restare ancora ignorata.”

Anche il Segretario nazionale, Giuseppe Montalbano, ha espresso soddisfazione per la decisione del Rettore: “Sapienza è l’ateneo più grande d’Europa e in Italia è quello che bandisce in totale il maggior numero di posti di dottorato (in media 800 all’anno). La modifica dello Statuto in questa direzione rappresenterebbe un passo fondamentale nella campagna nazionale dell’ADI per garantire a tutti i dottorandi e gli assegnisti questo diritto democratico.”

Il Rettore ha chiuso l’incontro invitando ADI Roma a continuare a fare riferimento all’Ufficio dottorato e ai vari Prorettori per portare richieste o suggerimenti in Senato accademico, poiché “qualunque proposta seria e fattibile per migliorare la qualità della vita e della ricerca in Sapienza è più che benvenuta”.

“Da questo punto di vista, l’ADI non può che essere la naturale candidata a rappresentare la voce di dottorandi e assegnisti, visto il lavoro quotidiano che svolge per la difesa dei diritti di migliaia di colleghi in tutta Italia”, afferma Vasco Avramo; “abbiamo già pronti vari documenti che spaziano dai diritti dei dottorandi alle pratiche da mettere in campo per la valorizzazione del dottorato nel mondo del lavoro. Ci impegneremo sin da subito a vigilare affinché si passi dalle parole ai fatti. Insieme a Mattia Scandolo e a tutta Link-Roma, che ringraziamo ancora una volta per il contributo e l’unità di intenti dimostrata, faremo in modo nei prossimi mesi di monitorare che il processo modifica dello Statuto si avvii e che la questione della rappresentanza elettiva per dottorandi ed assegnisti ne sia un elemento costitutivo.”