Last call for DIS-COLL!

Nella seduta del 13 febbraio, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato una proroga di soli sei mesi della DIS-COLL, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori. Il testo dell’emendamento prevede che la DIS-COLL sia rifinanziata con 19,2 milioni di euro, e resti in vigore fino al 30 giugno 2017.

Nei giorni scorsi, a fronte della denuncia dell'INPS circa la mancata conferma della DIS-COLL e della immediata mobilitazione dei precari, Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva promesso “la continuità dell’erogazione della DIS-COLL” fino all’emanazione di una “specifica previsione strutturale, da definire all'interno della legge delega sul lavoro autonomo non imprenditoriale attualmente all'esame della Camera”. La continuità della misura, però, continua ad essere a rischio: se la legge delega non fosse approvata in tempi utili, dal 30 giugno i titolari di un contratto para-subordinato sarebbero di nuovo privi di un sussidio di disoccupazione.

ADI e FLC denunciano una soluzione inadeguata e una promessa disattesa: da una proposta di proroga e rifinanziamento rispettivamente di un anno e 54 milioni di euro, si è passati a 6 mesi e 19.2 milioni di euro. La misura, inoltre, continua ad escludere assegnisti di ricerca, borsisti e dottorandi che, uniti nella campagna nazionale #perchénoino?, hanno  raccolto oltre 10.000 firme per l’estensione della misura a tutti i precari della ricerca.

Ancora una volta il governo sceglie di negare l’indennità di disoccupazione alle migliaia di lavoratrici e lavoratori precari dell’Università e della Ricerca, dopo anni di lavoro precario negli Atenei italiani con garanzie minime e poche tutele, marcando il più completo ed ingiustificabile disinteresse nei confronti delle condizioni di vita e di lavoro di un’intera generazione di giovani ricercatori.

Per questo non intendiamo arretrare di un passo nella nostra richiesta di una proroga della DIS-COLL fino a dicembre 2017 e di una sua estensione immediata ad assegnisti di ricerca, borsisti e dottorandi. Chiediamo che il DDL sul lavoro autonomo attualmente in discussione in Commissione Lavoro alla Camera preveda l’introduzione di una misura strutturale in grado di garantire l’indennità di disoccupazione a tutti i precari della ricerca.

I contratti di migliaia di nostri colleghi sono in scadenza e non siamo più disposti ad aspettare per ottenere quello che riteniamo essere un nostro diritto. Per questo da oggi rilanciamo con ancor più determinazione la campagna nazionale #perchénoino? che ci ha visto l’anno scorso nelle piazze e negli Atenei di tutta Italia.

Non molleremo finché i nostri diritti non verranno pienamente riconosciuti.