Senza borsa, tasse, valorizzazione, 24 CFU: le nostre sfide per la riforma del dottorato

Senza borsa, tasse, valorizzazione, 24 CFU: le nostre sfide per la riforma del dottorato

Nella giornata di ieri, 28 Novembre, una delegazione dell’ADI ha incontrato al MIUR i dirigenti del dipartimento università responsabili per il dottorato di ricerca, per un confronto sulle proposte da noi avanzate con la campagna #laborsaelavita, nel quadro di una revisione complessiva della normativa che disciplina l’accreditamento dei corsi di dottorato.

Le nostre proposte puntano a un miglioramento delle condizioni di formazione e lavoro per tutti i nostri colleghi e a garantire maggiori diritti per i dottorandi in tutti i diversi aspetti di pertinenza del regolamento ministeriale sulle sedi di dottorato. In particolare chiediamo:

  • L’introduzione di un budget per la mobilità internazionale dei dottorandi senza borsa, secondo quanto già raccomandato dalle linee guida per l’accreditamento dell’ANVUR (aggiornate al febbraio 2016), e sostenuto dalla mozione approvata nell'ultima seduta del CNSU;
  • L’esenzione dal pagamento di ogni forma di contribuzione universitaria per i dottorandi con borsa, estendendo la misura approvata nella scorsa finanziaria grazie all'impegno di ADI;
  • La reintroduzione della possibilità per i dottorandi di richiedere una proroga nella consegna della tesi di dottorato;
  • Introduzione della possibilità di sospendere il corso di dottorato per 6 mesi per facilitare la frequenza (gratuita) dei corsi per conseguire i 24 CFU necessari alla partecipazione al concorso FIT;
  • Introdurre un termine tassativo di 60 giorni entro i quali i valutatori esterni siano obbligati a fornire il proprio giudizio sulla tesi di dottorato;
  • La possibilità per i dottorandi di scegliere e cambiare il proprio tutor;
  • L’introduzione in tutti gli atenei e dipartimenti di strumenti che proteggano i dottorandi nel caso intendano denunciare illeciti e comportamenti inappropriati da parte dei docenti (whistleblowing);

Molte delle nostre proposte sono state accolte con interesse da parte dei rappresentanti del MIUR. In particolare abbiamo registrato consenso intorno alle nostre proposte sulla tassazione, sul budget per la mobilità dei senza borsa, sui vincoli temporali sulla valutazione dei revisori esterni e sull’introduzione del whistleblowing negli atenei. L’esenzione dalla tassazione per i dottorandi borsisti – vertenza sostenuta da ADI anche nell’iter della legge di bilancio 2018 – sarebbe un’opzione già contemplata dl Ministero in vista della prossima revisione della normativa sul dottorato. Su tutte le altre questioni i dirigenti hanno garantito una valutazione attenta della loro fattibilità.

Ancora una volta, abbiamo potuto constatare l'inspiegabile reticenza da parte del MIUR a discutere della questione relativa alla proroga nella consegna della tesi, e della sospensione per la frequenza del corso per il conseguimento dei 24 CFU necessari a partecipare al concorso FIT. Questa chiusura al dialogo è ancora più inspiegabile se si pensa che la frequenza del percorso per i 24 CFU è in molti casi compatibile alla frequenza ai corsi di dottorato, risultando in una sovrapposizione che rende il percorso dei dottorandi ancora più impegnativo e difficile, e potenzialmente meno produttivo in termini di formazione alla ricerca.

Al termine dell’incontro, i dirigenti del MIUR si sono mostrati disponibili a convocarci a un tavolo di confronto a tutto tondo sulla valorizzazione del dottorato di ricerca nell’accesso e nello svolgimento del FIT, che è stato fissato per mercoledì 6 dicembre.

Invitiamo tutti i colleghi a supportare la campagna #laborsaelavita, diffondendo i materiali e le nostre proposte sui social, e a firmare la petizione sui 24 CFU.